Lunedi 24 settembre 2007,micromuseo di Via del Mercato 13 a Spoleto inaugura una mostra dell’artista Luca Vitturini,vernissage ore 18.00.La mostra terminera’ la domenica successiva,30 settembre .Sono 4 opere ad olio che fanno parte del filone luminoso:opere retroilluminate,che conferiscono alla ricerca estetica dell’artista un particolare fascino e mistero.L’artista ,figlio e nipote d’arte,ha destato particolare interesse oltreche’ in Italia,in Germania e Malta,dove ha fatto numerose mostre.Luca Vetturini ,che condivide un bellissimo studio d’arte ad Acquasparta con il padre,si e’ espresso nel tempo con le piu’ disparate tecniche:Ceramica Raku, incisione,acquaforte,scultura ed olio,realizzando e creando sempre una notevole fascinazione nell’osservatore.La sua ricerca estetica,va al di la’ del suo tempo,inserendosi in una sublimazione dell’intuizione artistica totalmente distaccata dal presente (l.r.).
Curatore della mostra Luca Ricci
Orari apertura: tutti i giorni 13.00-15.00 19.00-21.00 apertura fuori orario chiamando 3342802528.
Info: info@micromuseo.it-info@lucaricciart.com-tel.334 2802528
Preferisco sempre la tela grezza, non preparata con vernici plastificanti che la rendono solo più rigida ed artificiale.
Il mio lavoro è qualcosa che deve necessariamente partire dalla natura del cotone, passare attraverso il caleidoscopio di memoria e fantasia di quel momento, per poi venire crocifisso sul telaio di legno.
Solo eseguendo tutti i passaggi in prima persona riesco a raggiungere lo scopo: creare qualcosa a cui io sia sentimentalmente legato.
I miei lavori non nascono mai “prima”, nel senso che non passano mai per la via del progetto che viene poi realizzato. Parto sempre dalla tecnica che intendo usare, è quella che detta modi e tempi del lavoro, tutto il resto viene creato mano a mano che il quadro cresce, ogni segno è padre di quelli che seguono…e ciò continua fino al momento in cui ti rendi conto che non c’è bisogno d’altro.
Anche se può sembrare un luogo comune, gli oggetti creati rappresentano per un artista uno scheletro mnemonico formidabile… un punto di incontro per ricordi che altrimenti sarebbero già stati coperti dalla polvere che sfuma i contorni.
Se davvero pensassi al significato più profondo del termine tappa, allora mi verrebbe certo in mente l’immagine di un quadro, anche uno qualsiasi, non importa quale, ma sempre un quadro.
incapacità di creare cose esteticamente belle dietro tali paraventi… e troppi speculatori hanno fatto fortuna sfruttando l’ingenuità e l’ignoranza del grande pubblico.
Penso che sia fondamentale un ritorno all’estetica dell’arte. Per troppi anni (decenni) ci siamo dimenticati che il concetto di arte dovrebbe sempre essere legato a quello del “bello”. Fare della pittura e della scultura qualcosa di politico, sociale o semplicemente provocatorio ha portato ad un degrado della qualità delle opere prodotte. Troppi “artisti” hanno nascosto la loro
Penso che la pittura sia la forma d’arte più vicina alla poesia. Entrambe tendono alla sintesi della rappresentazione di un qualcosa, ed entrambe si prefiggono di farlo al meglio della loro forma estetica.
La realtà esterna viene prima smontata nelle sue componenti per facilitare il processo di assimilazione, poi viene ricomposta nel modo che l’autore ritiene più adatto alla rappresentazione e che, molto spesso, appare formalmente assai irrispettosa del vero.
In questo senso anche l’astratto ed il figurativo non differiscono in maniera sostanziale, cambia solo l’intensità del processo di estrapolazione attuato dall’artista
L’arte non è solo qualcosa che dona felicità, essa comporta anche una buona dose di dubbi e frustrazioni. Dubbi perché comunque ci pone di fronte a quello che riusciamo ad estrarre da noi stessi; frustrazioni perché molto spesso si basa su di un lento processo creativo che per buona parte non mostra affatto il volto del lavoro finale.
Un oggetto uscito dalla nostra mente è uno specchio fondamentale per vedere le inquietudini che ci portiamo dentro. Guardarlo dopo averlo portato a compimento è sempre un atto difficile e necessario, un lungo momento in cui ti trovi davanti ad un autoritratto nel quale non ti riconosci.
Non ho mai sentito il bisogno di approfondire il mio lavoro per linee orizzontali, nel senso della produzione di quadri in serie, appartenenti ad un periodo ben preciso e rispondenti a tecniche e canoni ben precisi. Lascio guidare qualcun altro. A me interessa che ciò che faccio sia dettato unicamente dall’entusiasmo della scoperta, dal rapporto quasi carnale con le tecniche usate. Non importa se un filone iniziato e non esaurito rimanga sospeso nel tempo. Tornerò nello stesso luogo in futuro, carico di esperienze fatte altrove, per vedere con occhi diversi, più profondi, cose già conosciute e mai dimenticate.
Luca Vitturini
Via Carlo Quaglia 35
Cell. 348 873 1279
E-mail: vittluc@yahoo.com
05021 Acquasparta (TR)
Tel. 0744 930601
1967 Luca Vitturini nasce il 19 Ottobre a Trento da Marisa Cocchi, insegnante di Educazione Artistica, e Giancarlo Vitturini, docente di Discipline Pittoriche all’Istituto Statale d’Arte di Trento, nonché pittore.
1986 Si trasferisce a Terni dove risiedono il nonno Filippo, pittore e scultore, e la zia, anch’essa insegnante di Educazione Artistica, studiando però presso il Liceo Scientifico di Spoleto, luogo dove nel frattempo suo padre era stato nominato Preside dell’Istituto Statale d’Arte.
1987 Consegue il Diploma di Maturità Scientifica.
1988 Si iscrive alla facoltà di Economia e Commercio di Perugia.
1989 Comincia a dipingere con sempre maggiore costanza, affiancando tale attività agli studi che comunque proseguono con profitto.
1993 Si unisce in matrimonio a Vassiliki Photiou, di nazionalità greco-cipriota.
1994 Effettua il Servizio Civile presso l’Università degli Studi di Trento.
1995 Consegue la laurea in Economia e Commercio (100/110) presso l’Università degli Studi di Perugia. In giugno si trasferisce a Cipro.
1996-2002 Lavora presso due società offshore situate a Nicosia, prima, e Limassol, dopo, arrivando a ricoprire la posizione di Financial Manager (Responsabile Amministrativo). Nel frattempo continua a dipingere, sperimentando anche l’arte della ceramica raku, cercando di combinare tali attività con lavoro e famiglia. Sono anni di attività frenetica che vedono anche la nascita di due figli: Silvia, nel 1997, e Mattia, nel 2000, quest’ultimo avuto da Nina Grozdanovic con cui convive dopo la separazione dalla prima moglie avvenuta nel 1998.
2002 A Novembre fa ritorno in Italia a causa di una grave malattia ed alla seconda separazione. Si dedica finalmente a tempo pieno alla pittura e, spinto dai consensi positivi riscontrati dalle sue opere, comincia ad organizzare un’attività espositiva.
2003 Si trasferisce ad Acquasparta dove tuttora vive e lavora.
2004 In Aprile espone alla Galleria Jesse di Bielefeld (Germania) ed in Giugno/Luglio tiene una personale a Spoleto, in concomitanza con il Festival dei Due Mondi. Entrambe le mostre riscuotono successo e consensi da parte del pubblico.
2005 In Gennaio espone alla Galleria Jesse di Bielefeld (Germania). In Maggio tiene una personale presso il Feudo d’Arte “La Casella” nelle vicinanze di Orvieto, dove viene invitato per un soggiorno lavorativo di una settimana. In giugno espone a Villa Silvana di Trevi (PG). A Settembre partecipa alla collettiva “La settimana dell’artista” a Narni (TR). In Novembre e Dicembre espone all’interno della rassegna d’arte contemporanea “sentieri glocali”, I lavori vengono esposti a Palazzo Primavera di Terni.
2006 la rassegna “sentieri glocali” viene spostata al Museo Claudio Faina di Orvieto. In Aprile/Maggio partecipa con una personale alla rassegna “Tracce”, tenuta presso l’ex fabbrica panni lana di Narni (TR) ed organizzata nel contesto della “Corsa all’Anello”. A Settembre partecipa per il secondo anno alla collettiva “La settimana dell’artista” a Narni (TR).
domenica 22 novembre 2009
Luca vitturini al micro
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